Futuro

Robot magazzinieri: come l’intelligenza artificiale vuole “uscire” dall’AI e approdare nel mondo reale

La startup californiana Covariant sta progettando una tecnologia capace di spostare, smistare, riordinare oggetti e valutare in autonomia lo step successivo da compiere per portare a termine un compito
Credit: Tara Winstead 
Tempo di lettura 3 min lettura
24 aprile 2024 Aggiornato alle 10:00

L’intelligenza artificiale è indubbiamente la grande protagonista dell’ultimo anno: può affascinare oppure, al contrario, essere fonte di paure. Tutti, in fondo, ci siamo domandati almeno una volta “E se con l’intelligenza artificiale diventassimo (quasi) rimpiazzabili?”, soprattutto dopo i passi da gigante che sono stati fatti, soprattutto dalle aziende statunitensi. Tra queste, anche OpenAI e Midjourney.

Entrambe si occupano della costruzione di chatbot (un software in grado di simulare ed elaborare le conversazioni umane), generatori di immagini e altri strumenti di intelligenza artificiale. I sistemi di AI che guidano i chatbot e le altre tecnologie sono chiamati reti neurali, proprio per ricordare i neuroni del cervello umano e, quindi, l’intelligenza.

In particolare, una startup fondata da 3 ex ricercatori di OpenAI, Covariant (California), sta lavorando a una tecnologia che sia capace di “navigare” tanto nel mondo reale quanto in quello fisico. L’obiettivo è rendere autonomi i robot nel prelevare, spostare, smistare, riordinare oggetti nei magazzini e aiutarli a riconoscere e comprendere ciò che sta accadendo attorno a loro, così da essere in grado di stabilire quale sia l’azione più giusta da fare.

Insomma, la startup punta alla concretizzazione di un traguardo molto alto: raggiungere una gestione autonoma del robot, esattamente come un qualsiasi addetto in carne e ossa impiegato in un centro di distribuzione.

Al momento si tratta di una tecnologia non perfetta, ancora work in progress, ma che ha già dimostrato di riuscire a incamerare enormi quantità di dati. Pertanto, gli ingegneri sono ottimisti perché hanno capito di poter implementare e migliorare il software alimentandolo con una quantità sempre maggiore di informazioni.

Covariant aspira a potenziare la sua tecnologia per applicarla ai robot operativi nei magazzini e, dunque, in futuro anche negli impianti di produzione. L’azienda non nasconde il suo interesse verso l’applicazione diffusa dell’AI a tutte le azioni quotidiane di una persona, grazie a tecnologie intelligenti e autonome in grado, per esempio, anche di guidare le auto. Il meccanismo è lo stesso: il software sarà in grado di riconoscere macchine, pedoni, semafori e qualunque tipo di ostacolo presente sulla carreggiata e gestire di conseguenza la guida, prendendo anche decisioni improvvise.

Oggi le aziende come Covariant, OpenAI e Midjourney sono al lavoro per realizzare sistemi sempre più complessi, per costruire tecnologie che possano incamerare una moltitudine di dati di tipologie differenti.

Insomma, i robot stanno “sgomitando” per entrare a far parte del nostro mondo reale. Non rimane che attendere e sperare che la “convivenza pacifica” (ed economica, in questo caso) non rimanga solo uno slogan da film.

Leggi anche
Tecnologia
di Mariacristina Rapetti 3 min lettura
Tecnologia
di Elisabetta Beretta 3 min lettura